Lo yogurt deriva dal turco yogurt, dal verbo yogurtmak che significa mescolare, è un derivato dal latte, di consistente cremosa e di sapore acidulo, che grazie ai fermenti lattici subisce una fermentazione durante la quale il lattosio è trasformato in acido lattico. Per la preparazione dello yogurt si può utilizzare qualsiasi tipo di latte. La scoperta, fu probabilmente casuale: il latte lasciato a contatto con gli otri ricavati dalla pelle o dallo stomaco degli animali, quindi venendo a contatto con particolari fermenti e grazie al calore, inacidì e si trasformò in yogurt. La migrazioni dei popoli che già lo usavano favorì la diffusione dello yogurt nel mondo. Dagli otri, al primo vasetto di una nota azienda nel lontano 1919, passarono secoli. Attualmente lo yogurt viene prodotto per lo più in grandi impianti industriali, con l'uso di colture microbiche selezionate alle quali vengono aggiunti zucchero o dolcificanti, frutta e altri ingredienti. Ma detto fra noi: cosa c'è di meglio di un buon yogurt fresco, naturale e fatto in casa? Visto che ho sempre avuto problemi con lo yogurt comperato ho deciso di produrlo da me. Mi sono comprata una yogurtiera (non è cara come pensavo), ho seguito la ricetta classica per farlo in casa senza la macchina, ed ecco 7 vasetti buoni da gustare.
Ingredienti
1 l di latte intero ( ho usato anche quello magro con gusto della P.....) 2 cucchiai colmi di yogurt bianco intero.
Attrezzatura
1 pentola in acciaio, 1 colino per
filtrare, 1 cucchiaio da minestra, ciotola, yogurtiera.
Preparazione
Mettere il latte nella pentola che deve
essere pulitissima, e metterla sul fornello medio a fiamma bassa. Deve andare,
fino a quando con il bollore la panna si alzerà, spegnere prima che raggiunga
il bordo. Togliere con un cucchiaio la panna, coprire la pentola con un piatto
o con il suo coperchio e metterla a bagno in una pentola più grande piena di
acqua fredda oppure nella vaschetta del lavandino. Il latte deve raggiungere
una temperatura di 38°. Per chi non ha il termometro è meglio freddo piuttosto
che sbagliare la temperatura. Si può anche prenderne un cucchiaio e fare la
prova del polso come si fa per provare la temperatura del latte dei neonati. In
una ciotola, mettere 2 cucchiai di yogurt,aggiungere 5 o 6 cucchiai di latte
ormai tiepido, filtrandolo con il colino per evitare residui di panna.
Mescolare bene per non lasciare grumi, ma con delicatezza perché i fermenti
lattici sono delicati e sensibili. Unire poi il latte rimasto usando sempre il colino. Riempire i vasetti (sterilizzati),
richiudere e metterli nella yogurtiera, accenderla ed armarsi di santa pazienza
perché devono passare dalle sei alle otto ore per avere un yogurt buono e
compatto. Io aspetto sempre otto ore. Spegnere, lasciare raffreddare nella
yogurtiera e poi riporre in frigorifero
Yogurt casalingo Le chicche di Barbara |
Consigli
· Lo yogurt per l'innesto deve avere una scadenza il più
lontano possibile dal giorno del vostro utilizzo (30 giorni sarebbe perfetto ma
vanno bene anche 20 giorni). Non è una mia fissa: più lo yogurt e
fresco, più i fermenti saranno vivi e attivi, quindi mangeranno più lattosio.
Ecco perché lo yogurt è tollerato anche da chi è intollerante al lattosio.
· Se non finite tutto il vasetto, quando andrete a
riaprirlo vedrete del liquido, eliminate il liquido senza buttare lo yogurt. Vi
assicuro è un processo naturale, lo yogurt non è andato a male. Il siero invece
di buttarlo si può dare al gatto di casa, dicono che faccia bene e che i felini
ne sono ghiotti. Tutti tranne le mie due.
· Si conserva in frigorifero anche 15 giorni.
· Dall'ultimo vasetto prelevate due cucchiai che userete
come innesto per il prossimo yogurt. I prossimi saranno più buoni. Se non fate
lo yogurt settimanalmente lo yogurt che vi servirà per l'innesto potete
congelarlo, tanto una volta scongelato i fermenti ritorneranno attivi.
Buono da solo, ottimo a colazione o a merenda con i cereali. Se non piace al naturale si può
aggiungere dello zucchero o del miele. Personalmente lo adoro con la granola al cioccolato.
Yogurt casalingo Le chicche di Barbara |
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