martedì 3 febbraio 2015

Torta caprese

Questa torta prende il nome dall'isola di Capri.

Ingredienti

 250 g di mandorle pelate e tritate, 200 g di zucchero, 130 g di cioccolato fondente (ne ho messi 150), 150 g di burro,4 uova, lievito per dolci (non l'ho messo) sale.


Preriscaldare il forno a 170° C.
Tagliare finemente il cioccolato, farlo fondere a bagnomaria. Tritare con il mixer le mandorle con un po' di zucchero preso dai 200 g. A parte lavorare il burro per renderlo morbido, aggiungere i tuorli e montare bene fino a quando il composto sarà chiaro e spumoso. Unire al composto di burro e uova le mandorle e la punta di un cucchiaino di lievito per dolci. A questo punto inserire il cioccolato fuso ormai tiepido o freddo. Montare a neve gli albumi con un pizzico di sale e incorporarli delicatamente al composto cremoso. Imburrare una teglia rotonda e infarinarla, versare il composto e infornare a 170° per circa 1 ora.

lunedì 21 ottobre 2013

Bicchieroni con lamponi e panna

Al super ho trovato dei lamponi appena arrivati belli sodi e non ho resistito e li ho acquistati, ma poi a casa mi sono chiesta e adesso cosa ne faccio?  Voi non acquistate mai qualcosa di getto e poi......... Dopo aver pranzato mi è venuta voglia di un dolce fresco e semplice ed ecco che i lamponi finiscono in un bicchiere con panna montata e biscotti sbriciolati.

Ingredienti

Lamponi freschi, 250 g di panna fresca, biscotti gran cereali al cioccolato, sciroppo d'agave, semini di vaniglia.


Procedimento

Montare la panna con due cucchiaini di sciroppo d'agave. Pulire i lamponi con un tovagliolo umido o sciacquarli rapidamente. Sbriciolare i biscotti al cioccolato. Prendere dei bicchieri e mettere due cucchiaini di biscotti e un lampone al centro ricoprire con la panna e sopra a questa disporre dei lamponi e ricoprire con altra panna. Continuare con i vari strati fino al bordo del bicchiere, terminare con i lamponi e un po' di sciroppo d'agave.

MALWARE ELIMINATO!!!!!

EVVIVA!!!
Ho finalmente eliminato un Malware dal mio blog, che mi impediva di poter accedere alla bacheca del blog e non potevo fare alcuna operazione. Per fortuna non ha infettato il PC altrimenti sarebbero stati guai maggiori. Come ho fatto ha prendere quest'infezione? L'ho presa scaricando dei gadget carini tipo contatori e calendari e visitando www.digitanlibero.it. Ora io e il mio modesto blog di cucina siamo tornati e saremo più prudenti e attenti verso le infezioni.






































sabato 16 febbraio 2013

Pane al farro

Il Farro mi piace tantissimo e in tutte le sue forme: in insalata, zuppa di Farro, cous cous, pasta e anche sotto forma di pane. Il Farro appartiene alla famiglia dei Poaceae, del genere Triticum, è una specie di grano coltivata sin dal 5000 a.c.; è considerato spesso una sottospecie del grano anche se il suo guscio è più duro di quello del grano e per questo è più resistente agli agenti inquinanti e agli insetti. Questo cereale contiene un numero maggiore di proteine rispetto al grano e sono più facilmente digeribili. Il Farro contiene inoltre elementi nutritivi molto importanti per l'uomo come: tiamina, niacina, riboflavina, magnesio, vitamine B, carboidrati complessi. A me piace molto perché ha un sapore che mi ricorda vagamente la nocciola e visto che non posso fare uso delle nocciole per l'allergia mi consolo con il Farro. La farina di Farro non è una farina forte quindi è meglio aggiungere una farina tipo la Manitoba.

Ingredienti

300 g di farina Manitoba, 200 g di farina di farro integrale, 1 bustina di lievito mastro fornaio (7g ) oppure 1 cubetto di quello fresco, 1 cucchiaino di malto d'orzo secco o 1 cucchiaino di malto liquido, acqua q. b. , 2 cucchiaini di zucchero per attivare il lievito secco, 2 cucchiaini piccoli da caffè di sale, 2 cucchiai di olio evo (facoltativo)


Preparazione

Nella ciotola della planetaria versare l'acqua tiepida e il lievito fresco sciolto in poca acqua tiepida, se si usa quello secco va aggiunto alla farina. Aggiungere all'acqua e al lievito metà della farina, lo zucchero e il malto. Azionare la macchina a velocità 1 e lasciare lavorare per un po' poi unire la restante farina, l'olio e il sale; se dovesse essere troppo duro aggiungere un pochino di acqua tiepida. Lasciare lavorare la planetaria per un po', poi versare l'impasto sulla spianatoia infarinata e lavorarlo, (schiacciarlo, tirarlo e raccoglierlo), formare una palla inciderla con un taglio a croce e metterlo a lievitare in un contenitore ponendo sulla superficie della pasta la velina e poi coprirlo con il coperchio o con uno strofinaccio. Lasciare lievitare per almeno un' ora e mezza (io faccio due ore). Trascorse le due ore riprendere la pasta e dargli la forma di una pagnotta o quella che preferite, appoggiarla sulla teglia ricoperta di carta forno, fare dei tagli in diagonale o verticali. Di solito, faccio la pagnotta con il taglio a croce, ma questa volta ho fatto il filone. Rimettere il pane a lievitare per un'ora circa e poi infornare a 180° fino a cottura; il pane dovrà avere un bel colore e battendo con la mano deve dare un suono sordo, vuoto e la base deve essere solida e asciutta. Raffreddare su una gratella il pane prima di tagliarlo. 






venerdì 15 febbraio 2013

Tortelli di Carnevale

Carnevale ogni scherzo vale, Carnevale periodo di festa e di scherzi, di travestimenti e di grandi fritti dolci. Il termine Carnevale deriva dal latino carnem levare ossia eliminare la carne poiché questo giorno precede l'inizio del digiuno quaresimale. Il rito romano vuole che il giorno dei festeggiamenti sia il martedì prima del mercoledì delle ceneri (inizio della quaresima) ma per la Diocesi di Milano non è così visto che è ambrosiana. Milano e molti paesi della Diocesi seguendo il rito ambrosiano iniziano la Quaresima la domenica successiva al Mercoledì delle Ceneri. Per tanto il giorno dedicato ai festeggiamenti del carnevale è il sabato invece del martedì, perché nel rito ambrosiano, è diverso il modo di contare le date di inizio e fine Quaresima. Questo lo dobbiamo a Sant'Ambrogio, che nel IV sec. decise che le domeniche fossero calcolate in questo modo. Esiste anche la leggenda ma questa è un'altra storia che racconterò un' altra volta ora torniamo ai tortelli. Ogni volta che li faccio mi ricordo di mia nonna Cesarina che si alzava all'alba per preparare i turtei, che lasciava lievitare e  poi andava a Messa, quando tornava li friggeva e riempiva la casa con un profumo fantastico (qualcuno diceva puzza) e invitante, infatti scendevo e i primi turtei ancora bollenti erano miei. Credo di essermi persa nel raccontare ma ora scrivo la ricetta con dosi modificate visto che usando la ricetta originale escono circa 2 kg di tortelli, e io non ho aspettato le due ore ma le ho fritte subito.





Ingredienti

500 g di farina, 40 g di zucchero (mio gusto), latte q. b. , 2 uova, 3 cucchiaini di lievito per dolci, la scorza grattugiata di un limone (magari bio), un pizzico di sale, olio per friggere (arachidi per una buona frittura), zucchero a velo .

Preparazione

La quantità di tortelli dipende anche da quanto li fate grossi, queste dosi sono sufficienti per 4-6 persone. In una ciotola capiente o nell'impastatrice sbattete la farina setacciata con il lievito, uova, zucchero, latte, la scorza di un limone e il pizzico di sale. Lavorate fino a ottenere una pastella spessa, liscia e senza grumi. In una pentola dai bordi alti o in quella che preferite fate scaldare l'olio di arachidi e quando sarà caldo cominciate a friggere i tortelli facendo cadere nel'olio un po' di pastella aiutandovi con un cucchiaio, io uso una paletta per gelato. Non sempre i tortelli restano perfettamente rotondi ma comunque sono lo stesso buoni. Una volta cotti metteteli su carta assorbente a scolare e poi cospargeteli di zucchero a velo o se preferite zucchero semolato anche aromatizzato alla cannella.